La Chiesa di Sant'Egidio

(di Paolo Tesauro Olivieri - Le chiese di Altavilla Silentina - 1999)

La chiesa di S. Egidio fu ex "Badia Nullius"; è sita a sud-ovest del Castello; ab origine fu a tre navi, ma, nella prima metà del Settecento, siccome trovavasi in condizioni precarie di staticità, fu chiesto l'assenso regio per l'abbattimento e la relativa ricostruzione. A causa delle opposizioni dei proprietari delle case vicine, le proporzioni, progettate di dimensioni più ampie, dovettero essere ridotte. Il tempio fu ricostruito ad una sola "nave" e fu variata anche l'entrata. Ebbe ed ha tre archi sul braccio destro e tre sul sinistro; il presbiterio, comprendente l'altare e il coro.

Vedi anche:

La chiesa descritta da Giuseppe Galardi - 1974

La chiesa descritta dai Fratelli Ferrara nel 1898

La chiesa descritta nella Collina degli Ulivi -1992

Le tele e le statue

 

 

Foto prima dei lavori (1981)

Foto dopo i lavori

L'angelo della Parrocchia

L'orologio della Chiesa di S.Egidio

Sotto a ciascun arco fu ricavata una cappella con altare di jus Patronatus di famiglie benestanti del comune. Nel primo arco, a destra, a partire dall'entrata, fu eretta la cappella con altare dalla famiglia Naso. Alla pala, secondo quanto dichiarò il parroco D. Gaetano Cantalupi nell'inventario, v'era il dipinto, nel quale era effigiata la SS. Trinità, con la Vergine Addolorata e S. Giovanni, l'apostolo prediletto di Gesù, opera dell'artista Giovan Battista Vela, mentre, secondo gli storici Ferrara, il quadro sarebbe stato di autore ignoto. Salendo di un grado, sotto il secondo arco, v'era la cappella con alta-re, dedicata alla Madonna del Carmine dalla famiglia Ricci di Cardito (Na). Alla pala, il dipinto con l'effigie della Madonna omonima, di San Bernardino da Siena e di San Vito martire con i due cagnolini. L'opera è del pennello del Vela. Ora, al posto del quadro, v'è la nicchia, con la statua di S. Emidio Vescovo. Altri han visto San Francesco e non San Bernardino. Salendo di un altro gradino, si trova il terzo arco e, al di sotto, la cappella con l'altare, dedicata a San Giacomo Maggiore, eretta dalla famiglia Cantalupi, poi, passata alla De Sanctis. Alla pala un altro dipinto del Vela, in cui à effigiata la Madonna col Bambino in gloria, con i santi Giacomo, Gaetano Thiene e Andrea da Avellino. A fianco di detto altare, v'era altro dipinto. in cui era effigiato S. Antonio Abate, che è andato disperso.

 

Tornando all'ingresso, sul braccio sinistro. sotto il primo arco, trovavasi la cappella con altare, dedicata a San Matteo apostolo. Alla pala era effigiata dal Vela la figura del santo apostolo. La mentovata cappella era stata eretta dalla famiglia Granato, passata, successivamente, alla famiglia Mazzaccara. Salendo ancora di un grado sul braccio destro trovasi il secondo arco, sotto al quale fu eretta la cappella con altare, dedicata al Santissimo Corpo di Cristo e, alla pala, trovavasi effigiato Santissimo Sacramento, eseguito dai Vela. La cappella fu eretta dall'Università. Intorno alla metà dell'Ottocento, per dar posto a delle statue, si realizzarono tre nicchie, in cui vennero collocate, nell'ordine da sinistra, S. Sofia, un tempo nella cappella omonima, in mezzo, la Madonna del Rosario, che era nella chiesa delI"Annunziata, e, infine, l'altra di S. Vincenzo Ferreri, dono del sacerdote D. Francesco Galardi.

 

Sotto il terzo ed ultimo arco, si trovava la cappella con altare di jus Patronatus della famiglia Tambasca, dedicata al Santo di Padova. Alla pala v'era il dipinto che rappresentava S. Antonio col Bambino e l'arcangelo S. Michele, del pennello del pollese, Nicola Peccheneda. Su detto altare v'era un altro dipinto in cui era effigiata la Madonna di Monte Vergine del pittore Saverio Mottola. Entrambe le tele risultano disperse. Al loro posto, ora v'è una nicchia, in cui fu collocata una maestosa statua di Cristo Re, la quale, dopo il sisma del 1980, trovasi in una nicchia della chiesa di S. Francesco. Sullo sfondo del tempio, al di sopra del coro, dietro l'altare maggiore trovavasi un pregevole dipinto. Nell'inventario del 1811 è scritto testualmente: "In mezzo al coro su l'altare maggiore (sic) v'è il Quadro del titolare della chiesa S. Egidio dipinto, dove è espresso con ottimo pennello del signor Orazio Solimena anche la SS. Trinità". Nel 1867, al posto del dipinto, fu creata una nicchia e vi fu collocata una statua che rappresenta il sante titolare opera di un artista acernese.

 

Paolo Tesauro Olivieri - Le Chiese di Altavilla Silentina - 1999