Nello stesso anno il muratore Ferdinando Conforti fece l'orchestra per l'organo (opera di Domenico Ragone da Cava dei Tirreni). L'orchestra e l'armonium di Michele d'Urso, furono sistemati nel 1849.
Nel 1874 Crescenzo Cantalupi fece sostituire il vecchio altare con l'attuale in marmo e fece costruire la balaustrata che nel suo policromico marmo ha incastonati due stemmi in bronzo di Altavilla.
Nella chiesa già pavimentata con mattonelle di ceramica, nel 1886, vennero installati gli altari laterali.
L'anno successivo la chiesa fu di nuovo restaurata e nel ripitturarla Luigi D'Angelo da Roccadaspide tolse la Natività dei fratelli Avallone.
Le campane furono acquistate nel 1893 per 400 lire.
Il Demanio che ne era possessore, con atto del 17 marzo 1895, cedette la chiesa alla Congrega del Carmine.
I 42 stalli furono rifatti da Carmine Polichetti da Roccadaspide.
Nel 1934, la chiesa, fu ripitturata da Andrea Capasso da Sicignano.
Nel 1954, il muratore Antonio Mazzeo riparò la facciata creandovi il rosone, sistemò il pavimento, creò le nicchie per le statue, di S. Sebastiano e dell'Addolorata e rialzò il campanile costruendovi la torre per l'orologio.Il portale d'ingresso è fatto in pietra dura ed è sovrastato da una lunetta con l'affresco della Madonna. Nell'interno, due colonne sostengono l'orchestra dell'organo.Vicino alla colonna di destra v'è una bella acquasantiera di marmo.
A destra v'è l'altare della Madonna del Carmine e nella nicchia la statua ordinata da Antonio Gaione nel 1841. La nicchia di S. Sebastiano accoglie la bella statua settecentesca del Martire. A sinistra trovasi l'altare di S. Lucia con statua ottocentesca; segue la nicchia con la statua dell'Addolorata. Sull'altare maggiore v'è uno stupendo ritratto della Madonna del Carmelo, incorniciata da Santi, opera di Vito da Buccino del 1609.
Il campanile fu eretto nel 1893 da Berardino Mazzeo e dal figlio Raffaele. La campana grande, con l'immagine della Madonna e del Crocifisso, porta scolpita la dicitura "SS. M. DELLE GRATIE EVORI PORTA MEDINA A.D. 1716".
La tradizione vuole che nella chiesa, nell'anno 1876, sia stato battezzato un gatto, da un prete interdetto. Questi, convinto che con l'uccisione di un'anima innocente si potessero prelevare i tesori nascosti dal brigante Tranchella, aiutato da altrll due ceffi, compi l'insano gesto. I tre, deferiti all'autorità giudiziaria, furono condannati a tre anni di reclusione.
Giuseppe Galardi-Rosario Messone - ALTAVILLA SILENTINA Profilo storico, monumentale e paesaggistico - 1987
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