La Chiesa di Sant'Antonino

(di Giuseppe Galardi-Rosario Messone - Altavilla Silentina Profilo Storico Monumentale - 1987

La cappella di S.Antonino fu rifatta dalla famiglia de Robino nel corso del XV secolo. Si trova menzionata negli inventari della mensa vescovile di Capaccio del 1492 - 1520 - 1578 - 1582 - 1584 . Il soffitto di tavole, fatto nel 1713, crollò nel 1731. Nel 1736 il parroco Giuseppe Perito decise l'abbattimento della vecchia chiesa e la costruzione della nuova. I lavori per la riedificazione furono lentissimi, tanto è vero che gli Altavillesi credettero che questa chiesa non venisse mai più ultimata. L'opera fu portata a termine solo per volere dell'economo Giuseppe Simeone da Taranto, nel 1796.

Vedi anche:

La chiesa descritta da Paolo Tesauro Olivieri - 1999

 

 

 

Le foto della Chiesa

I lavori ante-guerra

La processione di Sant'Antonino nel 2011

 

La chiesa ad una sola navata ha quattro altari ed una cupoletta sul presbitero. Il portone si apre su piazza Antico Sedile che ne costituisce il sagrato. Lo stile è indefinibile. La struttura può definirsi barocca. A sinistra entrando, c'è il vecchio battistero in pietra dura a stile rinascimntale. La porticina che porta all'organo, occupa lo spazio dell' ex altare di S. Maria degli Angeli. Segue l'altare del Purgatorio, così detto dalla tela del concittadino Saverio Mottola del 1796, che raffigura la Vergine e le Anime del Purgatorio. In questo altare officiava il Monte Frumentario dei Morti un pio luogo laicale del Comune, fondato dal cappuccino Francesco da Marsico nel 1679.

 

 

 

Questo istituto sovveniva i poveri in tempo di carestia con mutui di grano e di denaro. Segue il pulpito ed il confessionale acquistato dal Comune nel 1803, per 30 ducati. Il Comune fece installare sul pulpito lo stemma con la scritta "Altavilla Principatus Citra". Fino al 1860 il confessionale servì da archivio comunale.

Segue l'altare dell'Addolorata, con una bella statua fatta dalla ditta Santifeller da Ortisei, che nel marzo del 1969 ha sostituito la vecchia statua. A destra entrando c'è una porticina per una uscita secondaria. Segue l'altare di S. Carlo, che nella vecchia chiesa era occupato dalla cappella della famiglia de Robino. Sull'altare v'è un vecchio quadro che rappresenta la Vergine sulla Luna circondata da angeli e sotto un santo che pare essere S. Carlo Borromeo. Segue l'altare di S. Francesco Saverio con una bella statua in legno fatta acquistare nel 1733 dal parroco Annibale Carrozza. Nel 1937, il parroco vocazionista Giorgio Mele sostituì il vecchio altare maggiore in pietra e stucco, con quello in marmo. Nota 2022: Secondo la segnalazione dell'altavillese Davide Laurino, il Santo presente nel quadro è San Filippo Neri e non San Carlo Borromeo.

 

Dietro l'altare maggiore c'è un coro senza stalli. Nell'abside, una statua di S. Antonino diacono, nel corso di questo secolo, ha sostituito la vecchia tela di Saverio Mottola che raffigurava la Vergine della Purità e Sant'Antonino. Sul portone vi è un organo a sei registri. Sant'Antonino fu eretta a Parrocchia nel 1626. Una bolla papale del 1632 fa ingiunzione al clero di Sant'Antonino di non molestare i preti di San Biagio.

 

 

 

 

Galardi-Messone - Altavilla Silentina Profilo Storico Monumentale - 1987

Galardi-Messone - Altavilla Silentina Profilo Storico Monumentale - 1987

 

Nota di Bruno Di Venuta:

Nel marzo 2004, per venire incontro ad esigenze di spazio per i fedeli, iniziarono i lavori di spostamento dell'altare principale, per un arretramento di ca. 2 metri e di sostituzione della pavimentazione in graniglia di marmo, con cotto. Furono eseguiti interventi, nel sottopavimento, per eliminare l'umidità di risalita con interventi di drenaggio. Durante i lavori, davanti all'altare fu trovata una cisterna per la raccolta dell'acqua. La sovrintendenza, a seguito del sopralluogo effettuato in chiesa, non la ritenne di nessun interesse pertanto e quindi l'area, dove attualmente è presente l'acquasantiera, fu richiusa. Molto probabilmente era di un giardino di qualche abitazione limitrofa e che fu interessata dall'ampliamneto della chiesa iniziato nel 1736. Furono inoltre trovate due pietre tombali, una della della Famiglia Francesco Di Venuta (1795), anch'essa rinchiusa dalla pavimentazione e l'altra della famiglia Granata, attualmente visibile perchè coperta da una lastra in vetro trasparente. I lavori furono eseguiti dalla Ditta Sacco Fernando e diretti dall'Architetto Vito Di Lucia.