Fu eretta nel 1935 grazie all'interessamento del sacerdote vocazionista Don Attilio Cota, proveniente dalla Casa generalizia di Pianura. Come riporta Paolo Tesauro Olivieri,
nello stesso posto esisteva già una edicola/cappelletta molto vecchia e malandata, dedicata prima all'Immacolata Concenzione e poi a "Santantunieddu" che diede anche il
nome alla stessa zona. Don Attilio, molto dinamico e propositivo, elaboro' e propose agli altavillesi un progetto per la costruzione di una cappella dedicata al
Sacro Cuore di Gesù. Gli altavillesi accettarono e collaborarono attivamente, grazie anche al grande contributo economico di Giovanni Camera, tornato negli anni '30
dall'America con la moglie e che tanto già aveva dato alla chiesa del Carmine e Sant'Egidio. L'opera fu realizzata dalla ditta Antonio Mazzeo di Raffaele e dietro la foto ,
riprodotta il 30 dicembre 2012, grazie a Raffaele Mazzeo (defunto lo scorso anno), è riportata la dedica e il ringraziamento di Don Attilio in occasione della morte
di Antonio Mazzeo. "Al perito artista Antonio Mazzeo che con speciale cura, diligenza accurata ed appassionato amore, ha eseguito i lavori del trono al Sacro Cuore di Gesù Consacrato; la mia riconoscenza ed i miei piu sentiti ringraziamenti ed il fervido augurio che sempre più cresca e si fortifichi nell'Amore al Divino Cuore, tanto da averlo a sicura luce e guida in terra, eccelso premio tra i beati nella Celeste Gerusalemme."
Affettuosamente
D. Attilio Maria Cota (Economo Generale dei Padri Vocazionisti)
30 - ?? - 1935
1938 - E' Miracolo al Cuore di Gesu
Il 25 marzo 1938 si verifico' un evento ad Altavilla che merita un cenno di ricordo. La signora Marandin, il mattino del 25 marzo detto, aveva addosso una certa inquietudine
e non se ne sapeva spiegare il motivo. Si sentiva, comunque amareggiata per il torto subito e in un certo modo avversata dalla cattiva sorte.
L'intensa fede però, per il Sacro Cuore di Gesù le consigliava di portarsi all'edicola, eretta qualche anno prima non lungi dal Vocazionario S.Francesco.
La Marandino condusse con se anche le due figlie: Anna, oggi defunta, e Dora. Ella s'inginocchiò davanti alla Sacra Immagine, ne fisso' il volto e tra gemiti e pianti,
esclamo': "Signore, che cosa ho fatto per essere così avversata?". Passarono alcuni minuti. Che cosa vide? Vide prima l'immagine diventare gialla e poi chiazzarsi di nero;
dopo coprirsi di gocce di sudore. Le prime apparse sulla fronte lentamente scesero sul Cuore. La donna presa dallo stupore non ebbe la forza di parlare, di gridare.
Il sudore era rilevato pure dalle due figlie. Riavutasi dopo pochi istanti, ella pensò di partecipare quella visone alle persone che tenevano in custodia l'edicola
e quindi ne possedevano le chiavi; prima fra tutte alla Signora Mazzei; alla Signora Raffaella Tedesco Carrozza e, infine ad altre che lungo il percorso avrebbe incontrato.
Portatesi tutte all'edicola, rilevarono le gocce di sudore. Si trovarono in quel frattempo a passare di là Gaetano Cimino e Carmelo Mordente. Entrambi furono invitati ad
esprimere il loro giudizio sul sudore. Essi constatarono il sudore detto, con una certa perplessità. Il podestà dell'epoca, il notaio Francesco Mottola, udita la notizia,
mandò sul posto la guardia municipale, Claudio Criscuolo, il quale aprì la nicchia per riscontrare eventuali tracce di umidità. Umidità però non ve n'era; le pareti erano
asciutte. Da diversi mesi non pioveva! Viene ricordato il particolare: la guardia trasse un fazzoletto e pulì tanto all'interno quanto all'esterno, il quadro. Fu così inutile!
Le gocce si moltiplicarono! Erano tante luccicanti che sembravano gemme. Si reco' sul posto anche il podestà: si suonarono a distesa le campane delle chiese di Altavilla.
Il padre vocazionista D. Giorgio Mele si recò pure lui sul posto e invitò gli astanti a recitare il Rosario, litanie ed altre preghiere con intenso raccoglimento.
Veniva pure disposto, dalle ore 17 del giorno seguente, un servizio di ordine pubblico, tanta era la folla colà raccolta. Tutti pregavano con vivo fervore.
Le gocce di sudore scomparvero alle ore 3,30 del mattino del 26 successivo. Il 25 marzo 1938 era caduto di venerdì. Il sudore si ripetè a distanza di una settimana.
Vi furono anche devoti che promisero di offrire il lavoro gratuitamente, nel caso in cui fosse stata intrapresa una fabbrica in detto luogo. La famiglia D'Auria promise
di offrire gratuitamente l'impianto elettrico. Una signora di Altavilla, Aida Molinara, maritata Scorzelli, avendo ricevuto una grazia, offri' al Cuore di Gesù degli oggetti d'oro.
Il fotografo Francesco Iorio scattò delle fotografie; molte famiglie del luogo posseggono l'immagine recante le gocce di sudore.
Articolo di Paolo Tesauro Olivieri - pubblicato su La Collina degli Ulivi nel 1995 e riportato nel libro di Arcangelo Bellissimo " Convento dei Padri Vocazionisti.
Chiesa di San Francesco (2007).
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