Padre Candido- Il frate degli Ospedali di Salerno

Padre Candido, all'anagrafe comunale Angelo Gallo, nato ad Altavilla il 14 gennaio 1926 e deceduto a Salerno il 15 gennaio 2020.

Un altro altavillese che ha lasciato un segno indelibile della sua opera finalizzata nello stare vicino continuamente a chi soffre ed ha bisogno di un sostegno morale, una carezza, un sorriso...

Anche Lui ALTAVILLESE, che ha dato tanto alla collettività, ai suoi familiari e al suo paese natio mai dimenticato, ma che invece l'ha dimenticato !

Padre Candido

Vedi anche:

La recensione di Francesca alle Novelle - 2010

Le pubblicazioni

La presentazione della ristampa delle Novelle - 2010

I funerali

 

Come ricordato anche da Paolo Tesauro Olivieri, "…era uno dei dieci figli di Antonino Gallo e di Emilia Galardi, residenti al Vicolo del Carmine di Altavilla Silentina. Dopo aver frequentato le classi elementari ubicate in aule di fortuna del proprietario Francesco Mottola, il 14/10 1938 entrava nel seminario francescano S.Felice di Cava dei Tirreni ove frequentò il ginnasio e iniziò il "postulantato". Con la conclusione della seconda guerra mondiale, iniziò la frequenza del liceo e gli studi filosofici nel Convento dei "Frati Cappuccini di San Pietro alli Marmi". Qui continuò i quattro anni di teologia e il 6 agosto 1950 veniva consacrato sacerdote dall'Arcivescovo di Salerno , Mons. Demetrio Moscato. Nel periodo 1950-52 prestò la sua opera sacerdotale nel convento Francescano di Lagonegro (PZ), nel 1952 al 1955 nominato cappellano degli Ospedali Riuniti di Salerno e in questo periodo fu testimone dell'alluvione avvenuta nella notte del 25/26 ottobre 1954 che provocò tantissime vittime e ingenti danni. La sua testimonianza è riportata nella sua pubblicazione "Salerno : ore 1,52". Dopo aver prestato la sua opera dal 1956 al 1962 presso il convento di Muro Lucano e Sicignano degli Alburni, ritorna a Salerno dove ha svolto fino alla sua morte il ruolo di cappellano presso gli Ospedali Riuniti e di San Leonardo…"La sua missione era quella di stare vicino ai bisognosi, ai sofferenti , infatti aveva scelto di vivere in ospedale, al terzo piano della palazzina del reparto di infettivologia dell'Ospedale Riuniti , per essere sempre accanto agli ammalati. A Salerno era conosciuto per la sua grande fede e il suo altruismo.

Il Sindaco di Salerno lo aveva ricordato con queste parole: "La Civica Amministrazione e la cittadinanza tutta partecipano al cordoglio per la scomparsa di Padre Candido Gallo. Il religioso ha dedicato la sua vita alla nostra comunità con particolare affetto nei riguardi dei malati degli ospedali cittadini. Una presenza preziosa quella di Padre Candido che infondeva conforto e speranza con lo spirito di letizia di San Francesco. Grazie a Lui per il servizio reso ed un abbraccio alla comunità francescana."

Il giornalista Tommaso D'Angelo nel suo articolo commemorativo riporta: " … I giorni dell'alluvione a Salerno furono terribili, li visse insieme ai suoi confratelli, Padre Claudio di Zenzo, Padre Andrea, Padre Gaudenzio, Fra' Generoso, nell'assistere tutti i cittadini gravemente colpiti, opera questa per la quale ricevette anche il plauso ufficiale dell'allora Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. L'ospedale era la sua casa, nel vero senso della parola poiché per Padre Candido vi era all'interno un piccolo appartamento, e da quel suo posto di "lavoro" non si è mai mosso. Non ha mai visto l'Italia, se non il suo paese di nascita, Altavilla Silentina. Si dedicò alla scrittura, pubblicando moltissimi libri, nei quali raccolse episodi dell'Alluvione, accadimenti della vita in cui sentiva di poter rilevare l'accorata presenza di Dio, ed anche una preziosa storia proprio degli Ospedali Salernitani dove ha ripercorso, attraverso otto secoli, la storia dell'assistenza ospedaliera nella città di Salerno, dalla fondazione voluta da Matteo D'Aiello nel 1183, fino ai giorni nostri. Una ricerca preziosa cui si accostano "Il figlio della… 194", "Monsignor Francesco Saverio Pedagna", "Le novelle dell'Acquafetente" dedicato al suo paese d'origine, e ancora altri titoli tra cui ci piace ricordare per la loro particolarità "Esegesi di una vocazione", "Salerno ore 1,52" volume nel quale sono raccolti ricordi ed episodi di quella brutta notte tra il 25 e 26 ottobre 1954. Ma la sua opera più grande Padre Candido Gallo l'ha scritta tra gli ammalati, tra i letti dell'ospedale, tra le sofferenze e le gioie, tra il dolore e la fatica degli operatori sanitari che oggi lo salutano con commozione e che ritroveranno quella sua casetta vuota..."

Padre Candido, ripercorre i suoi ricordi altavillesi in "Le novelle dell'Acquafetente" , descrive la sua gioventù e i rapporti familiari con tutto il vicinato, momenti di vita indimenticabili con tanti altavillesi, tante tradizioni, e tanta "brava gente". Nella sua prefazione scrive:

"...Volevo intrattenermi con la "brava gente", contadina e artigiana, che lavora dal sorgere del sole al suo tramonto, la quale, anche se non alimenta la cronaca, fa però la storia, perchè la quotidianità, il consueto, il ritmo abituale e stagionale della fatica sono le pagine della storia d'un paese, ossia il tessuto e il vissuto d'una storia... "

Le Novelle dell'Acquafetente di Padre Candido Gallo . La prima edizione, ottobre 1993, dedicata " Ai Giovani di quella Altavilla viva che, attingendo alle fonti, affrettano verso luminosi traguardi di civile progresso".

Di seguito alcune pubblicazioni: