IN BILICO
Siam tutti
acrobati
che
camminiam
su
di un filo
sottile,
in bilico,
sul
tetto
del mondo.
Sprezzanti
degli
aliti
di vento
che
ci accarezzan
il volto
ma
vulnerabili
alle tempeste
della vita.
Ci districhiam
tortuosamente
su
percorsi
tracciati
che
il fato
ha
deciso
per noi.
Soli,
ognun
col
suo fardello
da portare
e a volte
senza
manco
spalle larghe
su cui
contare.
Soli,
aventi
come
unico
bagaglio
le proprie
energie
da dissipare.
Oplà,
un salto,
due
e
ci ritroviam
catapultati
in una pagina
della vita
che
non avevam
considerato.
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TENACI COME LE ISOLE
Siam
proprio come le isole
persi in un mare
di solitudine.
Cerchiam
di arginarla
quando essa diventa impetuosa
e di plasmarci
nei momenti
di calma piatta.
Confinati felici
in fondo,
perchè governiam
in modo equo
le nostre resistenze
in questa sconfinata vastità.
Mendichiamo
la pace nel nulla
per ritrovar noi stessi.
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TESTARDI NOI
No
non siamo bravi
a metter fuori
parole care.
Rimangono lì
impigliate
appartate
sprofondate.
Recondite,
fuori dai discorsi usuali
del nostro dire.
Sopite nel fondo
più fondo
del nostro
oppresso
cuore.
Le sappiamo
dormienti
che per cavarle
dovremmo
rivoltarci come
slabbrati
pedalini.
Allor quando
ci troviamo
come fuscelli
rinsecchiti
in balia del mare
burrascoso
mosso
da questa
inquieta vita,
solo allora,
siam pronti
a metterci
nudi
e a gridarle forti
come
segnale
di accorato
aiuto.
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VIVI L' AMORE
Sii folle
quando ami.
Fa
che la tua
anima
e la tua
carne
esultino
ma
non provare
angoscia
se il tuo
cuore
si sarà
consumato
dal troppo
dolore
quando
l' Amore
avrà deciso
di abbandonarti.
Si
perchè
sprechiamo
tempo
prezioso
a cicatrizzar
ferite
cosi
da averne
meno
da offrire
ad uno
Nuovo.
Mai
corazzarsi
e sfuggir
a
qualcosa
già provata.
Ricorda
un
solo
cuore
e un
solo
corpo
ci fu dato
ma non
per essere
uccisi
al pari della
gioia
che essi
in Amor
hanno provato.
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IN TRENO (al capolinea del cuore)
Occhi lucidi
fissano finestrini.
Come pellicole
di celluloide
paesaggi scorrono.
Occhi a lacrimare
e treno
a sferragliare.
I ricordi
cristallizzati
in ogni goccia
come i paesaggi
che se ci entri dentro
li vedi tutti in fila
ti ci puoi
specchiare.
Li vedi belli
da starci male
e brutti
che ti fanno
ben sperare.
Rotaie stridono
e lacrime scendono
sul viso a solcare.
Nuove stazioni
ad approdare
e lacrime al capolinea
del cuore a fermare.
È lì che esse trovano
conforto,
nei cari ricordi
da amare.
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LU SENSO NATURALE DE LI CCOSE
Comme vurria essere
dinto a la capa de la ggente
pe senti tutt''e rrutelle
ca ggirano p''o vierso cuntrarie
accussi,
comme a nu tarlo ca tene
a manella doce doce
aggiustarria lu senso naturale
de li ccose.
Se sa
la lengua 'ncravoglia a modo suoje
chello ca li rrecchie
afferrano pare pare.
Pircio'
lu cuntariello se torce
se 'mbriaca
tra 'e rrutelle 'e rrecchie e la lengua
'nzino a che
chello ca nun avarria essere
lu diventa addavero.
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